Domanda :
Salve io possiedo un pianoforte verticale Brizzi e Niccolai tramandato vorrei gentilmente sapere il suo valore se ne ha . io non sono una intenditrice.
Risposta :
Gentile Silvia,
Enea Brizzi trombettista Gigliese fonda nel 1844 a Firenze insieme al collega Giovanni Niccolai una fabbrica di pianoforti salvo poi trasferire la produzione nel 1909 a Valletta, Malta.
Qui di seguito riporto le varie sedi della fabbrica : Via dei Cerrettani; Via Soffiano; Valletta, Malta; Via cerretani (1929)
La ditta ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti internazionali tra i quali vale la pena ricordare la medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Parigi nel 1878 con la motivazione “Pianoforti dal suono gradevole, con tastiere resistenti”; Primo Premio a Melbourne nel 1882, con la motivazione: “Brizzi e Niccolai, che mostrano un bell’esemplare della loro bottega, hanno adottato il sistema obliquo, ma dall’altra parte mantengono i principi della lavorazione europea. Il piano è ben costruito, la meccanica è buona, il tono e il tocco è della stessa specie che fin qui ha caratterizzato l’azienda”; Diploma d’Onore all’Esposizione Generale Italiana di Torino nel 1884.
La produzione di questi strumenti di buona fattura e dal timbro gradevole termina nel 1906, son da considerarsi pianoforti artigianali unici ed irripetibili nella costruzione.
Dalle immagini che ho potuto visionare posso dirle che sicuramente stiamo parlando di un progetto estremamente datato.
I pianoforte, oltre montare la classica meccanica a baionetta (diffusa ancora agli inizi del 1900) presenta una struttura molto particolare, completamente in legno e priva di rinforzi in metallo. Questo aspetto impedisce l’accordatura alla frequenza di 440 hz e non garantisce la buona stabilità dell’accordatura stessa.
E’ a mio personalissimo avviso uno strumento da conservare con estremo rispetto ed amore, ha la fortuna di possedere un pianoforte ancora allo stato embrionale del suo percorso evolutivo.
A distanza di pochi anni infatti la cordiera sarà incrociata, i tasti da 85 diventeranno 88 la struttura dello strumento verrà rinforzata con delle barre di metallo singole, poi multiple poi ancora delle barre di metallo con superfici di metallo che permettevano di ancorare bene le punte di aggancio delle corde…grazie a queste significative evoluzioni la stabilità dell’accordatura è molto migliorata e contestualmente è stato possibile dare agli strumenti maggiore sonorità e alzare gradualmente la tensione delle corde.
Il valore dello strumento è puramente storico e simbolico.
La saluto e la ringrazio per avermi contattato.
Rimango sua disposizione per qualsiasi altra curiosità.




19 marzo 2018 a 10:29
Buongiorno,
Anch’io ho preso da poco un pianoforte verticale Brizzi e Niccolai, purtroppo è stato tenuto male, quindi sto cercando di risistemarlo, ma la meccanica, i tasti mi sembrano molto deteriorati, allego qualche foto per capire se dopo un restauro fosse possibile suonarlo, altrimenti lo terrò solo come mobile, magari svuotandolo ed inserendoci all’interno una pianola.
Funzionano solo 5 tasti,m.
Sono comunque contenta di averlo preso, mi piace ed emana sicuramente un gran fascino, peccato che i tasti in avorio siano praticamente quasi tutti rotti.
Non riesco ad inserire le foto.
Grazie.
28 marzo 2018 a 11:04
Salve, le foto se vuole le può inviare a questo indirizzo email: hertzapoppin@gmail.com