Domanda:
Gentile Francesco.
le ho inviato una decina di giorni fa una mail chiedendole un parere a proposito del mio pianoforte. Le riscrivo qui di seguito tutti dati per avere un’idea di che tipo di pianoforte si sta parlando.
Si tratta di un pianoforte verticale, sopra al piano armonico è inciso il marchio Trasposizion Piano, V. Restagno (Torino). anche se esternamente compare la targa con scritto E. Kuntze (Berlin). Sulla parte interna superiore, a destra, si legge il numero di matricola: 5 – 3158. Il telaio è un Louis Renner, dell’epoca immagino, poiché la meccanica non è mai stata cambiata. La tastiera è a trasposizione, cioè mi permette di trasportare la tonalità.Mi piacerebbe conoscere l’anno di fabbricazione e, se è possibile, avere una eventuale valutazione del piano. Ringrazio di nuovo per la gentile disponibilità e aspetto un suo riscontro. Le porgo i miei migliori saluti.
Danilo.
Risposta:
Gentile Danilo,
E’ in possesso di uno strumento interessantissimo ed assai raro, ho cercato di prendere più informazioni possibili per darle un’idea precisa di che genere di pianoforte si tratta.
Come prima cosa, viste le immagini posso dirle con certezza che il pianoforte è di costruzione tedesca, la fabbrica Ernest A. Kuntze è stata fondata nel 1894 a Berlino,purtroppo non ho informazioni riguardo la fine della fabbrica. Osservando le immagini del suo pianoforte lo collocherei tra la fine del 1800 e i primissimi anni del 900, presenta un tipo di meccanica a baionetta 85 tasti la ghisa finestrata ma un tipo di cordiera già moderna, insomma un pianoforte assolutamente anonimo se non fosse per la scritta sulla tavola armonica Trasposizion Piano.
Si tratta di un brevetto italiano, fatto dalla fabbrica Vincenzo Restagno che ha prodotto strumenti dal 1909 fino agli anni ’40 attualmente la fabbrica non esiste più ma gli eredi si occupano ancora di pianoforti e restauro,ecco il link al loro sito.
Il brevetto “transposizionpiano” permette di spostare attraveso due pulsanti la tastiera di un semitono, particolarmente utile ai pianisti accompagnatori.
Il brevetto per diversi fattori non ha avuto la diffusione che meritava.
Rimane tuttavia la fantasia e lo spirito di sperimentazione di un uomo e di un periodo che oggi è completamente perduto.
Si tratta di uno strumento molto molto interessante, unico e prezioso nonostante gli oggettivi limiti della meccanica, in condizioni buone potrebbe avere oltre ad un buon valore storico anche un discreto valore commerciale.
A breve un interessante video del funzionamento del meccanismo traspositore.
5 febbraio 2013 a 04:42
Bellissimo strumento!!
Grazie Francesco per i link,sono sempre molto utili per avere un disegno d’insieme del funzionamento della meccanica.
Saluti
saverio