Domanda:
Gent.mo Sig. Francesco
non posso fare a meno di complimentarmi con Lei per il suo blog e l’attenzione che presta a chi, come me, non saprebbe a chi rivolgersi. Le scrivo per chiederLe aiuto circa un pianoforte Weidenslaufer che ho in casa, matr. 6549, di cui non riesco a risalire, quantomeno su internet, all’anno di fabbricazione. Volevo inoltre sapere se un lavoro di manutenzione che va dalla sostituzione dei feltri, interno mortase, raschiatura dei martelletti, ecc… possa essere fatto da un appassionato come me, oppure sia inevitabilmente necessario il lavoro di un tecnico specializzato. Premetto che si tratta, da un lato, di un piano a meccanica a baionetta (per cui non ho comunque molte aspettative circa le prestazioni dello strumento, anche con l’intervento di un tecnico), dall’altro ho avuto finora difficoltà a trovare qualche laboratorio che mi ispiri fiducia, trattandosi di un pianoforte che in ogni caso ha almeno 100 anni. Aggiungo infine che le corde sono interessate da una scordatura che va da un semitono nella parte bassa della tastiera, fino ad un tono nella parte alta: è una scordatura notevole? c’è qualche modo di valutare la tenuta del somiere (qualcuno mi ha consigliato di misurare la distanza tra le caviglie)?
In attesa di una Sua risposta, La ringrazio e Le auguro una buona serata
Cordialmente.
Risposta:
Gentile Domenico,
purtroppo di questa fabbrica di pianoforti posso darle poche e frammentarie informazioni.
Tanto per iniziare non è possibile nemmeno definirla fabbrica, oggi definiamo tali aziende- multinazionali con fatturati e numeri di produzione altissimi, mentre il Sig. Theod Weidenslaufer appartiene alla categoria (diffusissima all’epoca) di azienda a gestione familiare e con numeri di produzione piuttosto limitati.
La storia di quest’azienda ricalca il destino di parecchi colleghi coevi.
Fondata nel 1872 ha prodotto strumenti fino al 1886, senza creare uno storico con i numeri di serie.
Nel 1886 la produzione stalla e nel 1893 viene dichiarato fallimento.
Tengo a precisare che proprio questa costruzione artigianale e in un periodo storico ancora di evoluzione e sperimentazione della meccanica del pianoforte fa si che ogni strumento sia considerabile quasi un esemplare unico dal punto di vista meccanico e sicuramente irripetibile dal punto di vista timbrico.
Oggi i pianoforti son molto simili dal punto di vista timbrico, sottili sfumature differenziano un marchio dall’altro (sarà un caso che le migliori case europee siano state assimilate, almeno in parte da brand orientali?)
I pianoforti a baionetta hanno delle limitazioni dal punto di vista meccanico, un limite che al tempo stesso diventa caratteristica e forza, restaurare una meccanica a baionetta significa riportare lo strumento al massimo delle sue potenzialità, nel rispetto delle caratteristiche d’origine e timbriche senza avere la pretesa tuttavia di possedere uno strumento moderno.
Le sconsiglio interventi fai-da-te,è sempre necessario delegare il lavoro a maestranze competenti.
Riguardo l’evidente scordatura del suo pianoforte sarebbe necessario verificare la tenuta delle caviglie attraverso proprio l’accordatura dello strumento, nel caso non tenessero sarebbe necessario sostituirle.
Spero d’esserle stato utile, ovviamente rimango a sua completa disposizione per eventuali chiarimenti.
Saluti, Francesco.
29 Maggio 2012
Consulenze pianoforti, manutenzione del pianoforte