Domanda:
Salve,
ho letto con interesse la precedente corrispondenza in quanto possiedo ormai da oltre quaranta anni un pianoforte Ernst Kaps matricola (incisa sul legno) 5358, acquistato dall’ormai cessata ditta Borsari e Sarti di Bologna. Credo che all’atto dell’acquisto fosse reduce da una revisione (all’epoca ero un bambino).
Il pianoforte, che suono a livello amatoriale con scarsisssima tecnica, è cicllarmente accordato. Purtroppo nel corso dei frequenti traslochi che lo/mi hanno interessato ha anche subito periodi infelici in cui è rimasto esposto ad umidità. tanto che i feltrini, ed in alcuni punti anche i legnetti della meccanica, presentano numerose macchioline.
Inoltre avviene sempre più frequentemente il distacco dell’avorio della battuta dei tasti, inconveniente al quale al momento ho rimediato personalmente, ma credo di aver fatto un errore visti i residui di colla che ora si sono accumulati sul legno e che riappaiono in caso di ulteriore distacco.
Sarei interessato a conoscere la data di fabbricazione dello strumento e, possibilmente, una sua valutazione in vista di una possibile sostituzione con uno strumento più moderno e più facilmente traslocabile.
Grazie
Giampiero.
Risposta:
Gentile Giampiero,
purtroppo devo ancora una premessa ovvia, ma troppo spesso dimenticata: L’accordatore di pianoforte deve assolutamente consigliare la giusta collocazione dello strumento e dare dei suggerimenti sulla corretta e ordinaria manutenzione del pianoforte. Esporre il pianoforte ad umidità eccessiva porta a danni molto più gravi di quelli che lei cita: si ossidano le corde, la feltratura dei martelli viene compromessa, la timbirca dello strumento muta, i perni martello di bloccano….l’umidità è il peggior nemico del pianoforte e compromette seriamente il funzionamento meccanico. Il suo accordatore è stato un tecnico poco professionale ed approssimativo.
Altro grave errore è il bricolage ed il fai-da-te: La manutenzione della meccanica ed i conseguenti interventi conservativi e di restauro devono essere eseguiti da persone preparate e del mestriere al fine di evitar danni peggiori. Un conto è montarsi una libreria Ikea, altra cosa è aver la pretesa di intervenire su meccanismi delicatissimi e spesso con materiale inappropriato.
Venendo al suo pianoforte E. Kaps, mi risulta (se riuscite inviatemi anche delle immagini) appartenere alla produzione del 1877-1878, presumo quindi ancora un pianoforte con meccanica a baionetta.
Onestamente non avendo immagini dello strumento e non avendolo potuto periziare, una valutazione mi risulta impossibile, a grandi linee le dico che ha in mano uno strumento di marca prestigiosa e un eccellente pezzo d’antiquariato.
Al suo posto penserei più al restauro dello strumento che alla sua sostituzione, sarebbe un peccato perdere un simile strumento.
Rimango a sua disposizione per chiarimenti.
Saluti, Francesco.
12 settembre 2011 a 12:27
Salve Giampiero,
la ringrazio per avermi inviato delle foto, in questo modo posso avere un’idea più esatta sulle caratteristiche costruttive dello strumendo e darle informazioni più precise.
Da quello che vedo è uno strumento che monta un tipo di meccanica moderna chiamata meccanica scoperta, cosa piuttosto incredibile vista l’età dello strumento. Il tipo di intelaiatura invece è parzialmente in ghisa, le caviglie infatti con conficcate nel somiere che nel suo caso è a vista e non coperto dalla struttura in ghisa.
Il mobile è stato per caso rifatto in polietere? Lo domando perchè dall’immagine sembra molto molto lucido, troppo per essere un mobile lucidato a gommalacca.
Si tratta in definitiva di un pianoforte estremamente pregiato che meccanicamente non ha nulla da invidiare a strumenti di recente costruzione… anzi.
Suggerisco di farlo restaurare perchè con la somma che investirebbe per il restauro non riuscirebbe a comprare neanche il più mediocre tra i pianoforti cinesi..
Rimango a sua disposizione sempre, saluti,
Francesco.